Il Mediatore Europeo avvia indagine sulla Commissione: il caso ex Ilva sotto esame per trasparenza amministrativa
Introduzione
Nel mese di settembre 2025, il Mediatore Europeo ha avviato un’indagine formale sulla gestione da parte della Commissione Europea della procedura d’infrazione contro l’Italia relativa allo stabilimento ex Ilva di Taranto (Puglia in cui l’ANDCI sta sollecitando la nomina del Difensore Civico regionale). L’iniziativa risponde a segnalazioni di cittadini e associazioni civiche che lamentano ritardi e mancanza di trasparenza da parte delle istituzioni europee. L’intervento del Mediatore Europeo si inserisce in un contesto più ampio di tutela dei diritti fondamentali e di promozione della buona amministrazione, principi condivisi e promossi dall’Associazione dei Difensori Civici Italiani.
La procedura d’infrazione e le criticità emerse
La procedura d’infrazione contro l’Italia, avviata nel 2013 per presunte violazioni delle direttive europee in materia ambientale, è rimasta aperta per oltre dodici anni. Secondo le organizzazioni civiche coinvolte, la Commissione Europea avrebbe gestito il dossier con eccessiva lentezza, senza fornire aggiornamenti chiari né coinvolgere adeguatamente le parti interessate. Tale condotta ha generato un clima di sfiducia e ha sollevato dubbi sulla capacità dell’Unione di garantire il rispetto delle proprie normative.
L’intervento del Mediatore Europeo
La mediatrice Teresa Anjinho ha richiesto alla Commissione una relazione dettagliata entro il 30 settembre 2025, con l’obiettivo di verificare se vi siano state omissioni procedurali o ritardi incompatibili con il principio di buona amministrazione. L’indagine si concentra sulla trasparenza delle comunicazioni, sull’efficacia delle azioni intraprese e sulla tutela dei diritti dei cittadini coinvolti. Questo intervento rafforza il ruolo del Mediatore come garante dell’etica istituzionale e della responsabilità amministrativa.
Implicazioni ambientali e sanitarie
Il caso ex Ilva non è solo una questione giuridico-amministrativa: ha profonde implicazioni per la salute pubblica e la tutela ambientale. Le emissioni industriali dello stabilimento di Taranto sono da anni oggetto di studi e denunce, con effetti documentati sulla qualità dell’aria e sull’incidenza di patologie respiratorie. L’inerzia istituzionale, denunciata da associazioni come Peacelink, ha alimentato il senso di abbandono tra i cittadini e ha reso urgente un intervento chiarificatore.
Il ruolo dei Difensori Civici
L’azione del Mediatore Europeo evidenzia l’importanza del ruolo dei difensori civici nazionali e regionali nel monitoraggio delle istituzioni e nella tutela dei diritti. L’Associazione Nazionale dei Difensori Civici Italiani, in particolare, può svolgere una funzione di raccordo tra le istanze locali e le dinamiche europee, promuovendo una cultura della legalità, della trasparenza e della partecipazione attiva. In questo contesto, la sinergia tra dife civici e Mediatore Europeo diventa strategica per rafforzare la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
Conclusione
L’indagine avviata dal Mediatore Europeo sul caso ex Ilva rappresenta un momento significativo per la democrazia amministrativa europea. Essa richiama l’attenzione sulla necessità di garantire tempi certi, comunicazioni trasparenti e decisioni responsabili. Per l’Associazione Nazionale dei Difensori Civici Italiani, questo episodio è un’occasione per riaffermare il valore del controllo civico e per promuovere una governance più vicina ai bisogni reali delle persone.
Loredana Amore











