Le défenseur des droits è in primo piano nella lotta contro il bullismo scolastico.
Con la rubrica “Questione di diritto. Come aiutare i propri ragazzi molestati a scuola” pubblicata, il 24 maggio u.s., sul quotidiano Ouest-France, le défenseur fa conoscere quali siano le possibili soluzioni per reagire al fenomeno del bullismo scolastico. Le défenseur si rivolge non solo alle vittime dirette del bullismo (i ragazzi) ma anche ai loro genitori, fornendo assistenza e supporto.
Per qualificare una situazione anomala come un atto di bullismo scolastico occorre la presenza di tre elementi: l’intenzionalità del bullo, la persistenza dei comportamenti di prepotenza e l’interazione asimmetrica tra il bullo che agisce e la vittima che non è in grado di difendersi, dovuta ad una differenza di forza fisica, dell’età o della numerosità del gruppo.
Il bullo, quindi, consapevolmente e volontariamente mette in atto, in maniera persistente, comportamenti fisici, verbali e/o psicologici al solo scopo di offendere, arrecare danno o disagio alla vittima.
La vittima o le vittime sono ragazzi deboli, disabili, che appartengono a diverse etnie o a gruppi minoritari e vengono presi di mira, per esempio, per le loro caratteristiche fisiche o per il colore della pelle.
La molestia può essere perpetrata con: modalità fisiche (schiaffi, calci, pugni, spintoni), verbali (offese, umiliazioni, insulti), di tipo psicologico (si pensi alla diffamazione e all’esclusione) o per via telematica (il c.d. cyber bullismo). Il cyber-bullismo viene praticato tramite SMS o e-mail (invio di messaggi offensivi e minacciosi), sessioni di chat, commenti e video pubblicati su social network (ad esempio, creare sui social una pagina o un profilo contro la vittima), foto scattate con telefoni cellulari.
Il bullismo, in particolare quello indiretto o psicologico, è difficile da individuare a meno che l’insegnante non disponga di un sottile spirito di osservazione e di una discreta intuizione psicologica. Un ruolo importante nell’individuare cambiamenti preoccupanti nel comportamento dei ragazzi è ricoperto dai genitori.
Qualora un genitore intuisca che il proprio figlio sia vittima di una forma di bullismo scolastico come prima cosa deve informare il dirigente scolastico (le chef d’établissement). Questi è tenuto a prendere tutte le misure necessarie per garantire la protezione del ragazzo.
Si possono, altresì, contattare i numeri verdi: il 3020 (numero “no alle molestie”) ed il numero “net écoute” per le molestie informatiche.
In ultima istanza qualora questi primi tentativi non apportino le modifiche sperate, si può contattare il superiore gerarchico dei capi di istituto (le supérieur hiérarchique des chef d’établissement) o le défenseur des droits.