Il Difensore Civico presso la regione Campania, l’avvocato Giuseppe Fortunato, nella sua relazione annuale, ripercorre, prima di tutto, le vicende di cui si è resa protagonista la regione Campania, per otto lunghi anni, per la nomina del Difensore Civico stesso. L’avvocato Fortunato rammenta come tra il 2012 e il 2018 la regione abbia provveduto a nominare diversi soggetti non idonei a ricoprire il ruolo di Difensore Civico, non tenendo conto del requisito della comparazione.
Nomine tutte annullate dal Tar e dal Consiglio di Stato, costretto a nominare un commissario ad acta, che infine ha provveduto a nominare lo stesso Giuseppe Fortunato quale Difensore Civico campano.
Nonostante ciò, dice lo stesso Fortunato, la regione Campania non ha abbondonato il metodo dei favoritismi” e continua a non tener conto del requisito della comparazione continuando a sconfinare nell’arbitrio.
Successivamente, l’avvocato, ricorda che sono stati soppressi nel 2010 i Difensori Civici comunali e a sostituirli oggi sono presenti i Comitati Unici di Garanzia con i quali Fortunato è riuscito ad instaurare un buon dialogo.
Inoltre, il Difensore, richiama nella relazione vari interventi da lui effettuati come: l’innalzamento della presenza delle donne nelle giunte delle amministrazioni locali; il rapporto, basato sull’ascolto e il dialogo, instaurato con i cittadini per la risoluzione di problematiche portate alla sua attenzione; le varie relazioni inerenti la malasanità, data la legge regionale che attribuisce al Difensore Civico il ruolo di Garante della Salute; interventi a tutela delle donne discriminate; interventi volti a sconfiggere l’abusivismo speculativo, talvolta collegato alla camorra; interventi volti all’abbattimento di barriere architettoniche per i disabili; interventi in ambito scolastico e così via.
Da questa rilevante azione deriva la volontà di costruire una pubblica amministrazione nuova, trasparente, imparziale e sempre al servizio del cittadino.