L’attuale situazione di emergenza dovuta alla pandemia da Coronavirus che interessa ormai tutto il mondo e con particolare gravità la nostra Nazione e numerosi Stati europei, richiede un’attenta e approfondita riflessione.
Tralasciando le cause dell’insorgere della pandemia e del suo diffondersi per mancanza, allo stato attuale, di prove effettive e tralasciando anche teorie complottiste o di involontaria “fuga” del virus da laboratori cinesi, v’è da rilevare che si alzano sempre più insistenti le voci che annoverano tra i motivi dell’“esplosione” del contagio anche le condizioni in cui versa, a livello ambientale, il pianeta. Condizioni di grave stato, con evidenti fenomeni quali scioglimenti dei ghiacciai, innalzamento delle temperature, limiti d’inquinamento oltrepassati permanentemente nei grandi centri urbani, che favoriscono il propagarsi del virus.
In tema di inquinamento, respirare polveri sottili a lungo porta ad un indebolimento delle difese delle vie respiratorie superiori e predispone, quindi, a delle criticità. Uno dei più temibili inquinanti si chiama PM 2,5 (Particolar Matter) ed è un composto formato da particelle solide e liquide il cui diametro va da pochi nanometri fino a 500 micrometri e che rende più vulnerabile alle infezioni il sistema respiratorio. Secondo l’ARPA, un terzo delle polveri sottili sono legate all’ammoniaca che viene prodotta negli allevamenti intensivi. Tutto questo può rivelarsi un fattore concomitante che va a peggiorare la condizione delle persone affette da Coronavirus. Vediamo che in Lombardia ed in Emilia Romagna, Regioni con i maggiori livelli di inquinamento atmosferico, si sono registrati numeri più alti di vittime per il Covid 19. I tanti campanelli d’allarme al riguardo sono stati sistematicamente ignorati da una classe politica, a livello europeo, totalmente incompetente e alla luce degli attuali fatti, completamente fallimentare.
In definitiva, secondo sempre più numerosi ricercatori, il degrado ambientale è da considerarsi uno dei fattori di concausa di tale tragedia pandemica. Quello che, purtroppo, è sotto gli occhi di tutti, è che il modello europeo, costruito fino oggi, sta cadendo come un grande castello di carta. Le miopi politiche incentrate su una globalizzazione a senso unico, a favore di grandi gruppi finanziari e di una economia essenzialmente basata sul petrolio, stanno miseramente fallendo. Inoltre, né in fase preventiva, né in fase esecutiva, dopo l’inizio del disastro annunciato, sono stati in grado di organizzare, un adeguato piano unitario, coordinato tra i vari Paesi dell’Unione per una difesa da una pandemia che sta creando grandi stravolgimenti.
Il modello attuale di società dovrà essere sostituito, coloro che hanno fallito dovranno uscire di scena, è tempo del ritorno alle competenze, alle professionalità, ai tecnici, all’avvento di coloro che meritano davvero di ricoprire a tutti i livelli certe posizioni nella società. E’ il momento di promuovere civilmente e culturalmente il concetto della meritocrazia, espresso e gridato a gran voce dal movimento civicratico e dal suo portavoce, l’Avv. Giuseppe Fortunato che si batte da anni ormai e con successo, contro la malapolitica, la malamministrazione e contro tutto ciò che allontana i cittadini dalle Istituzioni.
E’ arrivato il momento di cambiare.