Gli ultimi decenni del ventesimo secolo hanno visto l’affermarsi , in Italia, delle figura istituzionale
del Difensore Civico (regionale, provinciale e comunale).
I cittadini erano soddisfattti e contenti di questa situazione, in quanto avevano un punto certo
di riferimento per la soluzione dei loro problemi con la pubblica ammnistrazione.
Egli, prima dell’abolizione presso i Comuni , poteva intervenire , a tuteal del cittadino
in tutti i casi di omissioni , abusi e ritardi, e comunque in tutti i casi di mala amministrazione.
IL difensore civico era diventato così popolare e, direi, familiare, che non diceva mai no alle
richieste dei cittadini, trovanmdo sempre una risposta, una soluzione.
Per cui si parlava di Difensore civico di dirittto (per tutti gli interventi previsti dalla legge) e di
Difensore civico di fatto per quella preziosa attività di consulenza e di assistenza al cittadino
che non aveva aiuto e protezione, dando voce a chi non aveva voce.
Anche I Difensori civici erano entusiasti del loro lavoro: si facevano incontri, convegni,si costituivano
associazioni di Difensori civici (fra le quali segnaliamo l’ANDCI – Associazione Nazionale Difensori civici
italiani).
Per completare il quadro si aspettava soltanto l’istituzione del Difensore civico nazionale.
Invece, per tagliare sulle spese pubbliche, è intervenuta la legge finanziaria del 2010 che ha
soppresso detta figura istituzionale presso i Comuni .
Tutto questo ha messo in crisi l’istituzione che anderebbe rafforzata e rilanciata nel migliore
dei modi, soprattuto incominciando ad istituire il Difensore civico nazionale.
Tale organo sarebbe un punto di riferiemento per tutta l’Italia e potrebbe davvero dare
forza ed impulso alla difesa civica nazionel e e locale, nelle’interesse di tutti i cittadini.