L’istituzione del Difensore Civico Nazionale è stata oggetto di una proposta di legge già nel 2013, ma non si è tradotta in atto normativo concreto.
L’istituto del difensore civico – nato nel lontano 1809 in Svezia con la peculiare caratterizzazione di commissario parlamentare (Ombudsman) – è ormai presente in quasi tutti i Paesi europei, ad eccezione dell’Italia, del Belgio (ove però ciascuna delle due comunità linguistiche ha il proprio mediateur), della Germania, della Grecia e del Lussemburgo, dove, peraltro, è stato diversamente disciplinato il «diritto di petizione» e dove sono attivi i «mediatori» per settori specifici.
Dal 1995 è istituito il Mediatore Europeo, che indaga sulle denunce relative a casi di cattiva amministrazione da parte delle istituzioni o di altri organi dell’UE.
L’istituzione del Difensore Civico Nazionale avrebbe la funzione di dotare il nostro ordinamento di una figura super partes e indipendente, idonea a tutelare i diritti del cittadino nei confronti della pubblica amministrazione, perseguendo la tutela dei suoi interessi legittimi, magari con un’azione di mediazione, conciliazione, senza formalismi burocratici ed in tempi brevi.
Si permetterebbe l’applicazione del primo comma dell’articolo 97 della Costituzione, realizzando la diffusa partecipazione dei cittadini all’amministrazione, con il rafforzamento delle istituzioni democratiche.
L’approvazione di una legge istitutiva del Difensore civico nazionale consentirebbe inoltre di usufruire della presenza di un interlocutore nazionale per la corrispondente autorità dell’Unione europea e degli altri Paesi membri dell’Unione; ma soprattutto consentirebbe a tutti i cittadini italiani di potersi avvalere di un servizio di tutela esercitabile nei confronti di tutte le amministrazioni pubbliche, superando quelle limitazioni e parzialità – soprattutto nei confronti degli uffici periferici dello Stato – cui finora sono incorsi i difensori civici regionali, pur nel lodevole impegno con cui hanno finora operato.
Lo Stato avrebbe l’obbligo di sopperire a questa mancanza, in ottemperanza alla Costituzione, poichè garanzia e salvaguardia dei diritti fondamentali dell’uomo e del cittadino rappresentano il campo privilegiato dell’intervento del difensore civico.
L’istituzione del Difensore civico nazionale accelererebbe i processi di formazione di una compiuta e diffusa cittadinanza che è l’esatto opposto di una condizione di sudditanza, purtroppo ancora presente in molte aree del nostro Paese.