Il Difensore Civico Nazionale si occupa solitamente di molte problematiche. Tanto per citarne alcune, difende i diritti degli utenti dei servizi pubblici, difende e promuove i diritti dell’infanzia, degli anziani e dei carcerati, difende i diritti dei malati, lotta contro la discriminazione e promuove l’uguaglianza, guida e protegge gli informatori che denunciano pubblicamente alle autorità le attività illecite o fraudolente all’interno del Governo, delle organizzazioni pubbliche o private o di aziende.
Il suo servizio però dovrebbe comprendere anche numerose attività di sensibilizzazione atte a creare una mentalità nel cittadino, più aperta al sociale, alla sussidiarietà e alla vita comunitaria.
È quello che sta avvenendo per esempio in Lettonia, dove il Difensore Civico Nazionale ha organizzato una serie di seminari, tenuti da esperti, sull’educazione civica nelle scuole, sulle scienze sociali, sulla storia e la politica lettone, sull’alfabetizzazione democratica e su altre questioni inerenti alla governabilità dello Stato nazionale.
In Francia, il Direttore Civico Nazionale ha invece organizzato per l’intera estate, una sorta di gioco interattivo per far conoscere ai più piccoli i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza: “Le piccole storie dei grandi diritti”.
Anche il Difensore del Popolo in Spagna ha organizzato un concorso scolastico sui diritti dei bambini e degli adolescenti, a cui stanno partecipando tutte le scuole del Paese.
Persino nella piccola isola di Cipro, il Difensore Civico Nazionale e il suo staff, organizzano regolarmente mostre e conferenze per far crescere la consapevolezza sui diritti umani e sui diritti del cittadino.
La sensibilizzazione della società civile è dunque uno dei principali aspetti che dovrebbe curare un Difensore Civico Nazionale perché solo se il cittadino conosce i propri diritti, può essere in grado di reclamare ed esigere il loro rispetto.
Lo stato italiano rimane l’unico in Europa e uno dei pochi nel mondo, in cui non è stato ancora istituito un Difensore Civico Nazionale, mentre i Difensori Civici Regionali non sempre sono stati eletti secondo le leggi della trasparenza e della meritocrazia, minando sul nascere quelle che sono le caratteristiche principi di questa forma giuridica: l’autonomia e l’indipendenza. Basti solo notare come delle 15 regioni italiane che hanno (almeno sulla carta) il Difensore Civico, solo 4 di esse hanno un sito internet dedicato, rendendo molto difficile la loro conoscenza e dando comunque un’immagine di sé non proprio distaccata da quelle istituzioni che dovrebbero controllare a nome del cittadino.
L’arretratezza sociale in Italia richiede una forte progressione da parte del Difensore Civico, il quale dovrà farsi carico non solo di monitorare gli inadempimenti amministrativi e statali, ma soprattutto di infondere nella società quella luce che illumini ogni angolo della vita comunitaria, così da aiutare il cittadino a divenire un protagonista e non più una semplice comparsa.