L’avvocato Giuseppe Fortunato, dopo aver messo KO la Regione, mette ko , anche, il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris: il difensore civico della Regione Campania aveva commissariato la Città Metropolitana di Napoli per non aver nominato il difensore civico metropolitano, obbligatorio per legge e per statuto dell’ente, provvedendo a nominare un commissario ad acta il quale poi scelse l’avvocato Maria Carmen Piscione dopo la comparazione di titoli, competenza ed esperienza: ‘ex Provincia il 21 febbraio scorso aveva impugnato al Tribunale amministrativo regionale gli atti del difensore civico regionale (a sua volta nominato dal Tar dopo ricorso ad hoc contro la scelta operata dal Consiglio regionale).
Il Tar Campania – estensore Salvatore Veneziano, relatore Domenico De Falco – ha dato torto a de Magistris che aveva fatto presentare ricorso tramite il direttore generale Pino Cozzolino. “Se è vero che l’articolo 47 dello statuto dell’ente non prevede un termine entro il quale l’amministrazione avrebbe dovuto provvedere alla nomina – recita il dispositivo della sentenza – è, altresì, vero che l’obbligo ivi contemplato è immediatamente vincolante per l’amministrazione che avrebbe dovuto avviare il procedimento all’indomani dell’approvazione dello statuto e, comunque, non avrebbe dovuto ulteriormente temporeggiare dopo essere stata diffidata, per ben due volte, dal difensore civico regionale in base al disposto di cui all’articolo 136 Tuel, senza che quindi possa in questo senso ravvisarsi alcuna violazione del principio di leale collaborazione”. Niente eccesso di potere, dunque, da parte di Fortunato nei confronti della Città Metropolitana ma piuttosto un intervento di surroga provvido in quanto finalizzato a colmare un vuoto istituzionale che avrebbe dovuto occupare una personalità scelta dai partiti in seno all’assemblea metropolitana secondo un accordo trasversale come quello che sta per portare alla nomina degli staffisti.
Trionfa, pertanto, la legalità e la difesa civica, nell’interesse dei cittadini.
Ora tocca solo far funzionare davvero l’istituto del difensore civico, ancora sconosciuto a gran parte dei cittadini.