L’intervento del Difensore Civico regionale accorcia tempi di risposta, ottiene chiarimenti sull’ azione della P.A., suggerisce alternative nella risoluzione di casi, sbroglia conflitti di competenze tra enti che bloccano l’erogazione di un servizio, assicura l’accesso agli atti verso i quali il cittadino abbia un interesse diretto. Il Difensore Civico è un organo della Regione nominato a maggioranza qualificata dall’Assemblea Legislativa Regionale. È autonomo e indipendente. Tutela i diritti dei cittadini ricevendo i loro esposti e vigila sul buon funzionamento della pubblica amministrazione e dei servizi pubblici.
Non è un giudice né un avvocato, ma un soggetto esterno alla pubblica amministrazione che ha la funzione di prevenire, sanare o mediare i conflitti fra amministrazione e cittadini. Al Difensore Civico può rivolgersi gratuitamente, senza distinzioni di età o provenienza, ogni persona che reputi non sia stato rispettato un suo diritto da parte della pubblica amministrazione o da un servizio pubblico operante nella regione.
Il Difensore civico può intervenire in tutte le questioni che riguardano la Regione, le Pro- vince, i Comuni, uffici dello Stato presenti nella regione, e i servizi pubblici quali: AUSL, ACER, ospedali, Consorzi di bonifica, trasporti pubblici, diritto allo studio, scuole, universi- tà, INPS, INPDAP, Camere di Commercio, ENEL, ANAS, Poste, INAIL, HERA, ENI, ACI…
Sono esclusi alcuni campi individuati per legge: la giustizia, il lavoro, la sicurezza.
Il Difensore non ha il potere di modificare un provvedimento ma può, autorevolmente, suggerire di annullarlo o di cambiarlo. Opera in un’ottica di conciliazione e di mediazione per ristabilire il rapporto tra cittadini e potere pubblico.
Andare a scuola, partecipare alla gita di classe, fare sport, ricevere le cure mediche necessarie sono possibilità riconosciute a tutti i bambini. Per alcuni di essi, però, è particolarmente difficile viverli davvero.
Il Difensore Civico dedica una particolare attenzione ai diritti dei più piccoli, soprattutto quando si tratta di bambini con disabilità e, per questo, particolarmente in difficoltà nel far valere i propri diritti.
Nel caso di reati commessi contro persone disabili, il Difensore Civico regionale può costituirsi parte civile a sostegno dell’assistenza legale della vittima di reato.
Di seguito si riportano alcuni esempi pratici di intervento:
A) Una signora con invalidità di tipo motorio, sulla sua auto munita di contrassegno, è andata in ospedale per una visita e, non trovando altri spazi, ha parcheggiato in zona vietata. All’uscita l’auto non c’era più: era stata rimossa.
Il codice della strada prevede che le automobili munite di contrassegno disabili vengano spostate ma non rimosse.
In seguito all’intervento del Difensore Civico regionale il Direttore dell’Ospedale ha rimborsato alla signora le spese di rimozione e si è impegnato a destinare ulteriori posti alle persone disabili.
B) Il padre di una ragazza disabile ha chiesto il contributo per l’acquisto di una automobile destinata al trasporto della figlia e gli è stato negato perché la domanda era stata completata oltre il termine.
Il ritardo, però, dipendeva dalla Commissione Medico Ospedaliera che aveva impiegato più del dovuto nell’accertamento dell’handicap.
Dopo l’intervento del Difensore Civico l’Amministrazione ha accettato la domanda e ha considerato l’accertamento come semplice integrazione di documenti.