DIFESA CIVICA PER CONSEGUIRE TRASPARENZA E MERITO NELLA P.A.
Il tema della trasparenza e del contrasto alla corruzione nella Pubblica Amministrazione torna prepotentemente anche nelle azioni della Difesa civica a tutela del merito.
La trasparenza rappresenta la precondizione per ricostruire e rafforzare il rapporto di fiducia tra cittadino e poteri pubblici. Pertanto si coniuga perfettamente con il contrasto alla corruzione.
Del resto, che vi sia una stretta interconnessione tra trasparenza e prevenzione della corruzione è dimostrato dal fatto che il d.lgs. n. 97/2016 apporta rilevanti modifiche alla legge n. 190/2012, recante “disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell’illegalità nella pubblica amministrazione”.
In attuazione della legge anticorruzione
Nel 2013 è stato adottato il Codice della trasparenza delle pubbliche amministrazioni, che ha riordinato le disposizioni in materia di obblighi di pubblicità, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni. Successivamente, nell’ambito della riforma della P.A., il Codice è stato modificato ed integrato al fine di ampliare gli ambiti di trasparenza e di risolvere alcune criticità emerse nella prima fase di applicazione. In tale quadro, sono state introdotte alcune novità per l’ordinamento, come il diritto di accesso civico libero, alla stregua del Freedom of Information Act, dando all’istante insoddisfatto la possibilità di ricorrere al Difensore Civico
La trasparenza è un valore-chiave dell’ordinamento democratico, espressamente incluso, dall’art. 1 della legge n. 241/1990, tra i princìpi generali che regolano l’attività amministrativa, capace di coniugare l’efficienza nello svolgimento della funzione pubblica con le garanzie di tutela delle posizioni giuridiche degli amministrati.
Essa è, in due parole, “chiarezza e comprensibilità dell’azione amministrativa”.
Suoi corollari sono gli obblighi di pubblicità ed il diritto di accesso, quali strumenti approntati dall’ordinamento per garantire la trasparenza, intesa come fine dell’azione amministrativa, e realizzarla nel concreto.
La pubblicità si sostanzia in una serie di obblighi di informazione, cui l’amministrazione è tenuta a beneficio indiscriminato di tutti i consociati.
L’accesso consiste nel potere del singolo di ottenere l’ostensione di atti della pubblica amministrazione.
Quanto alla pubblicità, è da evidenziare come, talvolta, alla funzione di rendere conoscibile l’atto, si abbina quella di conferire allo stesso effetti legali.
Inoltre un punto rilevante è che sia motivata la scelta discrezionale della “politica” che non sempre sceglie i migliori ma neppure spiega le ragioni. Altro tassello verso la meritocrazia è stato aggiunto alla battaglia per la legalità grazie al TAR Valle d’Aosta che ha annullato la nomina del Difensore Civico della Valle d’Aosta perché la nomina doveva essere motivata; la Valle d’Aosta ha appellato la sentenza e il Consiglio di Stato ha confermato che la nomina deve essere motivata e ha annullato la sentenza del TAR Valle d’Aosta solo perché ha ritenuto che dal resoconto consiliare valdostano risultava comunque una motivazione. Tale motivazione manca del tutto in Lombarda e attendiamo l’esito.
La motivazione è un presidio irrinunciabile di legalità e buon andamento.
I primi passi sono stati compiuti e principi di ripristino della legalità, ristabiliti. Occorre continuare.
trasparenza Difesa Civica
Dott.ssa Francesca Beneduce