Il treno della Cumana partito alle 7,14 da Torregaveta e diretto a Montesanto già poco dopo la partenza, alla fermata di Agnano, è strapieno. Sono le 7,40. Passeggeri stipati uno contro l’altro, porte che si chiudono a stento. A quest’ora il distanziamento e le norme anti-Covid sono inesistenti. “Io non scendo, devo andare a scuola” si fa strada con tutta la forza Angelo, studente dell’istituto tecnico industriale di viale Kennedy. Tra gli improperi della gente a bordo, il treno riparte, lentissimo. Alle 8,10 si arriva a Napoli, una marea di gente esce dai vagoni e tira un sospiro di sollievo. Sotto la mascherina. “Se non ci siamo contagiati oggi…” dice ad alta voce una signora mentre fugge via. Il bilancio è il solito, giornata difficile per i pendolari: 4 treni soppressi, ritardi e attese in banchina. Eccolo il “calvario” quotidiano di chi viaggia con i mezzi pubblici a Napoli.
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