Ho sentito tanti Cittadini sperare a Napoli di vedere per la prima volta il trionfo della meritocrazia sugli interessi di parte.
Hanno sperato, per qualche giorno, che il potere non fosse nei partiti ma nel rispetto dei diritti dei Cittadini.
Hanno creduto in una democrazia elettiva fatta anche di poteri sostitutivi a tutela della legalità, là dove si protrae una grave e ingiustificata omissione, come nel caso delle persistenti mancate nomine delle giunte municipali, atto dovuto dei presidenti di municipalità, titolari di un mandato diretto degli elettori.
Il Popolo dà un mandato per fare, per essere tutelato, ed è impensabile che, una volta dato, questo mandato si trasformi in un diritto assoluto di fare e di non fare come e quando si vuole.
Il commissariamento del Difensore Civico, con decreto n. 30 del 26 aprile 2022, a seguito di ricorso del Comune di Napoli, è stato sospeso l’11 maggio dal Tar che si esprimerà in udienza pubblica nell’ottobre del 2022.
Pochi hanno messo in evidenza che il Difensore Civico campano, con suo decreto n.°31 del 4 maggio 2022, aveva già autonomamente annullato il decreto n. 30 del 26 aprile 2022, con cui aveva nominato un commissario ad acta per l’individuazione degli assessori municipali, secondo criteri di meritocrazia e di trasparenza, ritenendo che i presidenti delle municipalità, a cui spetta la nomina degli assessori, nomine “altamente discrezionali e fiduciarie”, fossero oramai completamente condizionati e occorreva adottare più incisivi provvedimenti.
Il Difensore Civico con decreto n.32 del 4 maggio 2022 ha, poi, “per la restante perdurante ingiustificata omissione delle dovute Giunte delle Municipalità“ ritenuto di promuovere “necessarie più incisive iniziative”.
Nel Decreto n. 32 il Difensore Civico chiede che il Sindaco, secondo la normativa vigente, assegni ai presidenti di Municipalità un termine perentorio entro cui adempiere il dovuto atto di nomina degli assessori .
Nello stesso decreto il Difensore Civico chiede al Prefetto di attuare ogni opportuna verifica su sussistenza di gravi e persistenti violazioni di legge e ogni conseguente potere previsto,
“essendo da più parti emerso un protratto circolo di promesse, interferenze e influenze per Ie nomine non compatibile con il buon andamento dell’amministrazione e che imbriglia ancora i Presidenti!”
Tuttavia a oggi i Presidenti si credono liberi di non fare senza nessuna vergogna e senso di responsabilità, ritenendosi non obbligati sine die.
Sarebbe stato bello vedere, per la prima volta, i partiti fare un passo indietro per il bene comune e permettere nomine dei migliori, non dei cooptati dalle segreterie dei partiti.
Il Sindaco tace e diffonde una volgare lottizzazione per cui, senza tener conto di nient’altro, i partiti al centro hanno avuto attribuzioni di posti in periferia in proporzione ai voti ricevuti a centro.
E’ questa la democrazia? E’questa la politica?
Piuttosto dà l’idea di un governo della città secondo modelli privatistici di stampo personale.
Il fine della retta politica, come insegnava Aristotele, è il bene comune, non quello dei governanti.
La Democrazia non sono i partiti. Ma la Democrazia è il mandato che il Popolo dà agli amministratori per fare quello per cui sono stati eletti e per cui vengono pagati dal Popolo.
E il mandato come tale deve essere sottoposto alle leggi di verifica e garantita da poteri sostitutivi.
La democrazia ha delle regole e ha più centri decisionali.
Altrimenti vi è una nuova tirannia.
La democrazia vive in un bilanciamento dei poteri e dei diritti. Quest’è Civicrazia. Così si governa la città, una Comunità di uomini liberi, non di schiavi sotto scacco del dispotismo dell’inerzia.
L’azione del Difensore Civico, senza alcuna soggezione rispetto al potere politico, ha aperto alla speranza. Ed è ancora in corso.
Valentina Raiola