SOLO LA MERITOCRAZIA POTRA’ ABBATTERE LE COLONNE DEL CLIENTELISMO POLITICO

Lug 22, 2021 | News | 0 commenti

Il clientelismo è un flusso costante che parte dalla raccomandazione e finisce nella corruzione. La sacralità del legame che vincolava il patrono con i suoi clienti è confermata da un passo dell’Eneide di Virgilio. Il paradigma della modernità, tuttavia, avrebbe richiesto un superamento delle pratiche clientelari con un corretto funzionamento degli organi di governo retti su codici legali ineccepibili. E da norme che limitano il potere della politica.

Il ceto politico non riesce a fare prevalere il merito e le capacità sulla cooptazione dell’amico. O del cliente che gli procura i consensi elettorali per mantenere il potere.

Emblematica è la vicenda legata alla nomina dell’ex Difensore della Regione Lombardia, sig. Carlo Lio, in possesso della sola terza media. Il 25 gennaio 2017 il Presidente del Consiglio della Regione Lombardia emanò un bando per il reclutamento del Difensore regionale come previsto da Statuto e leggi. Fra i candidati che avevano presentato istanza per ricoprire la carica di Difensore regionale figurava anche l’Avvocato Giuseppe Fortunato. Che possiede, in abbondanza, tutti i requisiti previsti dalla legge per ricoprire tale incarico. Ma nella seduta del Consiglio della Regione Lombardia del 3 maggio 2017, l’incarico è stato affidato, in mancanza dei requisiti di eleggibilità e in violazione d’altri vari profili d’illegittimità, al sig. Carlo Lio.

Nell’aula del Consiglio regionale si udirono alcune voci di dissenso ed erano echeggiate anche delle grida di “vergogna, vergogna”. Ovviamente, fu solo una scelta basata su dinamiche di spartizione di potere tra partiti politici. Che nulla hanno a che vedere con criteri meritocratici e che calpestano la dignità dei Cittadini.

Una nomina, quella del sig. Lio, che si è sgretolata davanti alle argomentazioni del Consiglio di Stato. Secondo cui è necessaria “un’adeguata preparazione culturale”, oltre ai requisiti di esperienza specificatamente previsti per il difensore civico regionale. E con sentenza del 3 maggio 2021 il Consiglio di Stato ha annullato la nomina del sig. Carlo Lio, sollevandolo dall’incarico di Difensore della Regione Lombardia.

Quindi, anziché procedere con la semplice predisposizione degli atti dell’Ordine del giorno per la nomina del nuovo Difensore regionale, per una manovra di malapolitica è stato deciso di riavviare ex novo un nuovo procedimento con termini e modalità illegittimi. E furono ammessi finanche candidati che non hanno impugnato a suo tempo la nomina del sig. Lio. Fatto sta che il 29 giugno 2021 il Consiglio regionale lombardo ha nominato il nuovo Difensore regionale nella persona dell’Avv. Gianalberto De Vecchi. Un persona senza i necessari requisiti e nominata con scelta arbitraria.

Durante la riunione del Consiglio regionale non ci fu alcuna discussione in merito all’incresciosa vicenda della nomina del sig. Carlo Lio che aveva campeggiato per qualche tempo sui media nazionali. Ma rimane pur sempre lo sconcertante spettacolo di vedere un Consiglio regionale che, ancora una volta, ha eletto un Difensore regionale che non possiede i titoli per rivestire tale carica e senza capirne le ragioni. Violando la legge e disattendendo le indicazioni contenute nella Sentenza del Consiglio di Stato.

Non si comprende se la burocrazia regionale lombarda, nella predisposizione degli atti di nomina, abbia ottemperato al controllo dei fascicoli personali dei quattro candidati ovvero, se possedevano i requisiti previsti dalle norme dello Statuto regionale. Oppure si è trattato di una scelta o di una svista. Molto più grave sarebbe il caso che i Consiglieri regionali non avessero letto gli atti, votando alla cieca o per appartenenza politica. Parafrasando un aforisma attribuito a Seneca: ” Commettere errori è umano, ma perseverare è diabolico”.

I Cittadini non si arrenderanno mai davanti allo strapotere di una classe politica miope, che non riconosce il merito. Combatteranno sempre per la nascita di una nuova classe politica meritocratica che sia in grado di abbattere le colonne del clientelismo e dell’illegalità.

Di Claudio Modena

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