Il Difensore Civico eleva la nostra voce di Cittadini e reclama ciò che il Popolo merita.
Nelle sacre scritture, in Numeri, è riportata la vicenda di cinque donne che si presentarono davanti a Mosè e alla Corte.
Le figlie di Selofead dissero che non c’erano ragioni morali per cui il Clan, che portava il nome del loro padre, doveva estinguersi.
Dissero che loro padre non aveva commesso peccati tali da meritare la scomparsa del suo nome.
La regola maschilista era che senza eredi maschi il Clan si doveva estinguere.
Ma tali donne, però, ebbero il coraggio di affrontare la situazione.
Per quieto vivere nessuna donna aveva mai osato reclamare pubblicamente e legalmente l’eredità spettante. Tale eredità andava persa, per sempre, a causa di mancanza di discendenti di sesso maschile.
Era arrivato il giorno del cambiamento, grazie a quelle cinque impavide donne.
Mosè, dopo essersi consultato con il Signore, fu a favore e cambiò per loro la legge ingiusta sui diritti ereditari.
Un cambiamento che ancora oggi persiste. Le figlie di Selofead furono le prime a godere dell’eredità e aiutarono tutte le altre.
Queste donne ci trasmettono degli insegnamenti:
1) dobbiamo desiderare di fare qualcosa; lamentarsi non cambia la situazione; ti rende solamente infelice.
2) bisogna avere una meta chiara: non solo che cosa non vogliamo che non accada più ma che cosa vogliamo che accada;
3) è necessario rifiutare la dissuasione recataci da opinioni e abitudini (per cui si agisce così perché precedentemente si agiva in tal modo)
Queste donne erano Civicratiche.
Noi tutti dobbiamo seguire il loro esempio. Reclamiamo ciò che ci spetta, per giustizia. Le cose cambieranno a favore di tutti per sempre.
Dobbiamo chiedere per avere: “Chiedete e vi sarà dato, e se non vi è stato dato, è perché avete chiesto male”.
Noi chiediamo: il Difensore Civico Nazionale (come negli altri Paesi di Europa), il Difensore Civico in tutte le Regioni (subito in Puglia, in Calabria, in Sicilia), il Difensore Civico Comunale, fuori dalle banche il Difensore Civico bancario.
Ci vorrà tempo? Persevereremo.
Cominciamo subito a far accertare in ogni sede che non può essere Difensore Civico in Lombardia chi non ha i requisiti previsti dalla legge (esperienza dirigenziale o assimilata; esperto in economia e organizzazione pubblica), chi presso l’Università degli Studi di Milano non ha il Master in Diritto Tributario che ha. dichiarato nel curriculum, chi non ha dichiarato, come doveva, i rapporti precorsi), chi era stato acquiescente addirittura alla nomina di chi ha la terza media (ma almeno Carlo Lio aveva l’esperienza nella Pubblica Amministrazione richiesta dalla legge, dichiarava i rapporti precorsi e non inventava Master universitari!).
Oggi come non mai, la Pubblica Amministrazione ha bisogno di essere controllata dall’interno. Il Cittadino va tutelato a trecentosessanta gradi, ventiquattro ore su ventiquattro.
Un grande ammontare di denaro pubblico viene dilapidato per cose futili ogni anno, mentre i diritti del Cittadino sono calpestati…
Deve allora risuonare in tutta Italia nuovamente il grido di Silvio Spaventa: “Giustizia nella Pubblica Amministrazione!”.
Nicola Vorraro