A.N.D.C.I.: TUTELARE I GIOVANI NELL’ERA DIGITALE
L’ALLARME DEGLI ESPERTI
Secondo gli psicologi dell’età evolutiva, tra gli 11 e i 14 anni il cervello dei ragazzi è in una fase di straordinaria plasticità, soprattutto nella parte emotiva. È proprio in questa fase che l’uso eccessivo dello smartphone può generare conseguenze significative: deprivazione del sonno, isolamento sociale, riduzione dell’attenzione e una crescente dipendenza dalla vita virtuale.
Chi entra precocemente nei social media sviluppa spesso ansia performativa, bassa autostima e senso di inadeguatezza rispetto alla propria immagine. Non si tratta affatto di demonizzare la tecnologia, ma di riconoscere i rischi di un uso incontrollato, soprattutto in assenza di strumenti di educazione e tutela adeguati.
IL RUOLO DI CIVICRAZIA: POTERE AI CITTADINI
L’Associazione Nazionale dei Difensori Civici Italiani partecipa nella coalizione di Civicrazia che da sempre si batte per un concetto chiave: restituire ai cittadini il potere di incidere realmente nella vita pubblica, partendo dal diritto alla consapevolezza e alla protezione. La questione dei danni psicologici legati all’uso eccessivo dei dispositivi digitali non è solo un tema sanitario, ma una questione di cittadinanza.
Informare i genitori, sensibilizzare le scuole, stimolare le pubbliche amministrazioni, spingere le istituzioni pubbliche a regolamentare con equilibrio l’accesso ai social: sono tutte battaglie civiche. Civicrazia agisce proprio per far dialogare cittadini, esperti e amministrazioni per creare una rete di responsabilità condivisa. La sua forza sta nella capacità di rendere concreta la democrazia partecipativa, quella che non si limita a denunciare ma propone soluzioni per migliorare la qualità della vita.
ANDCI E LA TUTELA ISTITUZIONALE DEI DIRITTI
Accanto a Civicrazia, l’Associazione Nazionale Difensori Civici Italiani (ANDCI) svolge un ruolo istituzionale fondamentale in quanto i Difensori civici sono figure che agiscono come garanti dell’equità e della legalità nei rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione.
In un contesto in cui i rischi digitali toccano la salute psicologica dei minori, i Difensori Civici possono e devono sempre più diventare interlocutori privilegiati per ricevere segnalazioni, proporre regolamentazioni e vigilare sulle politiche educative. ANDCI, in particolare, promuove da sempre campagne di sensibilizzazione sui diritti digitali e sulla necessità di un Difensore Civico nazionale, una figura che in Italia manca ancora ma che può rappresentare un punto di riferimento anche per temi emergenti come la sicurezza online e il benessere digitale dei giovani.
LA DIFESA CIVICA COME PROTEZIONE SOCIALE
I Difensori Civici sono impegnati per la tutela della dignità umana. La Difesa Civica non si limita solo ad atti amministrativi o a diritti formali, ma è impegnata anche per la protezione concreta delle persone, soprattutto dei minori, da forme di vulnerabilità nuove e meno visibili, impegnando e sollecitando ogni potere pubblico.
Oggi il “diritto alla presenza reale” — alla relazione, al tempo di qualità, alla salute psicologica — diventa una nuova frontiera della cittadinanza. In questo senso, ANDCI e Civicrazia rappresentano due volti complementari della stessa Missione: uno istituzionale, l’altro partecipativo, ma entrambi orientati a difendere i diritti umani nel mondo iperconnesso.
VERSO UN’EDUCAZIONE CIVICA DIGITALE
Non si tratta di vietare gli smartphone, come ha sottolineato Civicrazia, ma di educare all’uso consapevole. La collaborazione tra istituzioni, Difensori civici, scuole e famiglie può dare vita a un modello di educazione civica digitale, in cui il rispetto, l’equilibrio e la responsabilità tornino al centro.
Solo così i giovani possono sviluppare una mente sana in un mondo tecnologico, senza perdere il contatto con la realtà. Perché il diritto alla salute, oggi, passa anche per il diritto di essere presenti — davvero — nella propria vita.
Carla Porcheddu











